Fülszöveg
"Marina," e stato detto da un critico, "ci fa capire questa nostra strana época molto piú di tutte le analisi solenni degli sto-rici e di tutte le astruserie dei sociologi. Perché Marina e in presa diretta con la vita."
Dopo essersi fatta conoscere dal grande pubblico con / miei primi quarant'anni, Marina racconta in questo suo nuovo libro altri dieci anni. Della sua vita, in bi-lico lungo il percorso che ogni donna teme, quello che porta ai fatidici cinquan-ta. Ma anche gli ultimi dieci anni dell'I-talia ufFiciale "impunita" e tollerante, dedita al pubblico saccheggio, gli anni in cui, in un'assurda euforia da ultimi gior-ni di Pompei, tutto e andato sempre un po' peggio.
E Marina, da dentro, con l'autenticita di chi ricorda tutto, e non solo quello che fa comodo, attraversa mille giornate, luoghi diversi e spesso lontani, si imbatte in personaggi potenti ed innumerevoli picari, si abb^andona ai tentativi piú im-probabili. Scrive con un furore di verita come se non potesse...
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Fülszöveg
"Marina," e stato detto da un critico, "ci fa capire questa nostra strana época molto piú di tutte le analisi solenni degli sto-rici e di tutte le astruserie dei sociologi. Perché Marina e in presa diretta con la vita."
Dopo essersi fatta conoscere dal grande pubblico con / miei primi quarant'anni, Marina racconta in questo suo nuovo libro altri dieci anni. Della sua vita, in bi-lico lungo il percorso che ogni donna teme, quello che porta ai fatidici cinquan-ta. Ma anche gli ultimi dieci anni dell'I-talia ufFiciale "impunita" e tollerante, dedita al pubblico saccheggio, gli anni in cui, in un'assurda euforia da ultimi gior-ni di Pompei, tutto e andato sempre un po' peggio.
E Marina, da dentro, con l'autenticita di chi ricorda tutto, e non solo quello che fa comodo, attraversa mille giornate, luoghi diversi e spesso lontani, si imbatte in personaggi potenti ed innumerevoli picari, si abb^andona ai tentativi piú im-probabili. Scrive con un furore di verita come se non potesse rinunciare a rac-contare quello che ha visto, come ha vis-suto, quel che ha fatto, detto, proposto, chiesto. Incurante di offrire ai nemici le proprie debolezze e le proprie sconfitte. Nulla per Marina e intoccabile: non la famiglia, né il matrimonio, né l'amicizia. Sono valori che non valgono una volta per tutte; devono, invece, essere conqui-stati e riconfermati giorno per giorno. Ecco l'ironia sacrilega contrapposta al luogo comune, ai valori eterni, alle verita rivelate, ai pareri consolidati. Come quando Marina si scaglia "contro l'elo-gio piccolo borghese e semimafioso della riconoscenza. Che cos'e? Deve trattarsi dello stato di beatitudine di chi ha otte-nuto la licenza per un chiosco di bibite all'aperto. Non rientra nella mia idea da-daista della vita".
Segue nell'altro risvollo
V
E proprio questa grinta dissacrante, questa foga, che viene avanzata da Marina, quasi come uno scudo, una espressione di pudore, per peter entrare senza pathos nei momenti difficih e umani della ma-lattia, della felicita, della morte e dell'a-more.
Marina, persona vera, essere umano che non si préoccupa di piacere. Molti la de-testano. Tantissimi l'amano - perché e cosí, irripetibile: fatta a mano, faite a la main.
Marina Ripa di Meana, nata a Roma il 21 ottobre 1941, pubblica nel 1984 I miei primi quarant'anni. Nel 1988 La piu bella del reame. Nel 1990 Vizi, veleni e velette. Nel 1991 i fumetti Le avventure di Marina. Sulla sua vita sono stati girati due film interpretati da Carol Alt. Nel 1992 ha scritto e diretto il film Cattive ragazze. Ha lanciato in tutto il mondo con il suo nome linee di prodotti nel set-tore della moda e della bellezza. Ha inventato e poi diretto il mensile Elite. La sua chat line ha battuto il record delle telefónate.
E nonna di due gemelline, Ludovica e Vittoria. e ambasciatrice dell'ifaw, International Fund for Animal Welfare. I suoi quattro cani carlini si chiamano Pru-gna, Mandarino, Ravanello e Cipolla.
Vissza